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ARTICOLO  TRATTO DA  "IL CITTADINO" DEL 20/06/2013 - Scietti “pendolare” del Bano: «Ripescaggio? Bano all’altezza»



Scietti “pendolare” del Bano: «Ripescaggio? Bano all’altezza»


SAN COLOMBANO AL LAMBRO Ha macinato più chilometri di tutti. Molto probabilmente in campo, ma senza ombra di dubbio fuori dal rettangolo di gioco, visto che fa il pendolare tra il “Riccardi” e Siena dove lavora. Ora Gigi Scietti si gode un po' di meritato riposo, dopo che il Sancolombano ha chiuso sabato scorso la sua strepitosa cavalcata perdendo nella finale nazionale play off contro l'Imolese. Una sconfitta che però non ha minato l'autostima di un gruppo che è andato ben oltre qualsiasi più rosea aspettativa. «Siamo stanchi - le parole di Scietti, classe 1986 -, anche perché assieme alla Confederations Cup e alla nazionale Under 21 eravamo rimasti gli unici a giocare ancora. Però questa volta è stato speciale, perché tutti assieme abbiamo fatto qualche cosa di davvero straordinario: e pazienza se abbiamo dovuto giocare con 30 gradi di temperatura, mai come questa volta abbiamo sopportato tutto ben volentieri pur di arrivare fino in fondo a questi spareggi».Per il veterano banino quella che si è appena conclusa è stata una stagione decisamente particolare: il lavoro in una multinazionale farmaceutica l'ha portato fino a Siena, a quasi 350 chilometri di distanza da Graffignana, suo paese natale. «Lo ammetto, non è stato facile allenarsi durante la settimana con un'altra squadra, o spesso anche da solo in giro per le colline di Siena, per poi tornare il venerdì a San Colombano. Però devo comunque ringraziare la società che mi ha permesso di trovare questa soluzione, e soprattutto i miei compagni che sono stati sufficientemente intelligenti da capire la situazione. E non era scontato che fosse così: uno non si vede tutta la settimana, si allena con un'altra squadra e poi alla domenica è sempre in campo; chi va in panchina o peggio in tribuna non è detto che la debba per forza prendere bene. Invece questo gruppo è davvero indescrivibile: sono anni che diciamo che qui c'è un ambiente fantastico, ma quest'anno si respirava qualcosa di davvero speciale».Ora si prospetta all'orizzonte un'estate di attesa per sapere se il Sancolombano sarà chiamato di nuovo ai nastri di partenza in Eccellenza oppure se potrà cimentarsi con la Serie D in caso di ripescaggio: «Adesso come adesso noi dobbiamo solo goderci un po' di meritato riposo - chiude il centrocampista, che indossa la maglia azulgrana fin dalla categoria Pulcini -. Anche se non nascondo che Maurizio Tassi a furia di lavorare psicologicamente alla fine ci ha convinto di essere davvero all'altezza di un eventuale salto di categoria: e l'abbiamo dimostrato arrivando a giocarcela all'ultima sfida contro l'Imolese. Io ho fatto la Serie D dieci anni fa quando ho esordito in prima squadra, quindi è passato un po' di tempo e non saprei neanche cosa aspettarmi. So per certo però che questa squadra ha caratteristiche che nessun mercato può acquistare: il gruppo e la disponibilità di tutti».Aldo Negri


 

                             

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